I peggiori franchising da aprire oggi: ecco quali ti fanno perdere soldi

Aprire un franchising rappresenta per molti un modo rapido per mettersi in proprio, sfruttando modelli di business già collaudati e riconoscibili sul mercato. Tuttavia, non tutti i franchising sono sinonimo di successo: il settore è costellato anche di casi dove le aspettative vengono deluse, portando a perdite economiche anche rilevanti per chi decide di investire. È importante quindi analizzare attentamente quali sono i franchising meno vantaggiosi e capire le cause dietro i loro insuccessi.

I fattori che rendono un franchising rischioso

Uno degli aspetti più importanti da considerare quando si pensa di aprire un franchising riguarda la valutazione dei rischi. Tra i fattori principali pesano la saturazione del mercato, la scarsa innovazione del brand e la mancanza di supporto concesso al franchisee. In particolare, i settori già affollati o soggetti a mode passeggere possono presentare una concorrenza aspra e margini di guadagno estremamente ridotti, rendendo difficile rientrare dall’investimento iniziale.

Molto spesso, la presenza di un supporto limitato da parte della casa madre può tradursi in gravi difficoltà per l’affiliato. Mancanza di formazione, promozione insufficiente o prodotti poco richiesti sono solo alcuni dei motivi per cui un punto vendita non riesce a decollare. Il franchisee, in questi casi, si trova a gestire una vera e propria attività imprenditoriale senza gli strumenti adeguati per fronteggiare il mercato in continuo cambiamento.

Inoltre, anche le condizioni contrattuali possono giocare un ruolo rilevante. Cannoni d’entrata e royalty troppo elevati, combinati alla mancanza di libertà gestionale, spesso impediscono di apportare le modifiche necessarie o di adeguarsi in modo efficace alle esigenze locali. Tutto questo favorisce l’insorgere di difficoltà economiche che, a lungo termine, possono portare alla chiusura dell’attività.

I settori in maggiore difficoltà

Quando si parla di franchising meno redditizi, alcuni settori presentano criticità ricorrenti. Un esempio è rappresentato dalle attività legate alla ristorazione veloce, dove la concorrenza è estremamente agguerrita e le mode possono cambiare rapidamente. Questo tipo di business richiede investimenti elevati e tempi di recupero lunghi, spesso non sostenibili per realtà di piccole dimensioni.

Un’altra area problematica è quella dei negozi al dettaglio monotematici, che spesso basano il loro modello di business su prodotti di tendenza momentanea. Quando la domanda cala, il franchisee rischia di dover gestire uno stock invenduto o di dover rincorrere continue trasformazioni, compromettendo la stabilità finanziaria.

Infine, anche alcuni servizi per la persona e il tempo libero possono rivelarsi scelte rischiose, soprattutto se non supportati da un brand realmente innovativo. L’assenza di elementi distintivi e la facilità di imitazione rendono difficile acquisire e mantenere la clientela, con il risultato di vanificare rapidamente anche gli investimenti più consistenti.

Perché certi franchising falliscono più di altri

Il tasso di insuccesso di un franchising dipende da molteplici fattori tra cui la solidità del modello di business, la capacità di adattamento alle esigenze del mercato e la reale convenienza dell’accordo commerciale. Spesso, franchisor troppo focalizzati sulla rapida espansione sacrificano la qualità del supporto e la coerenza del marchio, minando così le possibilità di successo delle singole affiliazioni.

Una causa ricorrente di fallimento è la sproporzione tra investimento richiesto e ritorni effettivi. I franchisee, attratti da prospettive di guadagno apparentemente semplici, possono ritrovarsi sopraffatti da costi fissi e da una marginalità ridotta rispetto alle previsioni. Senza possibilità di personalizzare l’offerta o adottare strategie differenti, la sostenibilità economica del punto vendita si fa precaria.

L’altro grande ostacolo è rappresentato dalla rigidità dell’offerta. Nei mercati in rapida evoluzione, essere legati a modelli superati o a standard non aggiornati può portare rapidamente alla perdita di appeal verso i consumatori e al rischio di obsolescenza commerciale, con conseguenze pesanti sui fatturati dei franchisee.

Consigli per evitare scelte sbagliate nel mondo dei franchising

Prima di scegliere di affiliarsi a un franchising, è fondamentale condurre un’analisi approfondita del settore, confrontando più offerte e valutando non solo le potenzialità di guadagno, ma anche i rischi intrinseci del modello scelto. Consultare chi ha già intrapreso questa strada e affidarsi a consulenti esperti può aiutare a identificare opportunità e criticità nascoste.

Un altro aspetto cruciale è verificare la reputazione del marchio e la trasparenza delle condizioni contrattuali. La possibilità di avere un rapporto chiaro e continuativo con la casa madre, un percorso di formazione adeguato e strumenti di supporto concrete costituiscono elementi essenziali per contenere i rischi e affrontare le sfide del mercato.

Infine, l’adozione di un approccio critico e la disponibilità a valutare sempre alternative possono fare la differenza tra una scelta imprudente e un investimento di successo. La versatilità e la capacità di adattarsi alle tendenze sono qualità indispensabili per chi vuole entrare in questo mondo, evitando le trappole dei franchising che promettono troppo senza garantire reali prospettive di crescita.

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